Siamo venuti per adorarlo

6 GENNAIO EPIFANIA C

Is 60,1-6Dal Salmo 71Ef 3,2-3a.5-6Mt 2,1-12

“Siamo venuti per adorarlo”

Abbiamo sentito nel Vangelo di oggi il racconto della visita dei Magi a Gesù bambino che è nato a Natale.

Proviamo a fare un identikit di questi personaggi un po’ misteriosi e un po’ molto vicini ad ogni uomo…soprattutto di buona volontà.

I Magi, sono tradizionalmente ritenuti degli studiosi del cielo, degli astronomi, chiaramente con i limiti e gli strumenti del loro tempo.

La prima caratteristica che possiamo rinvenire da quello che si dice di loro è che erano persone che scrutavano il cielo…

L’uomo di ogni tempo ha il bisogno di alzare lo sguardo verso il cielo, che come ho detto altre volte, è il “luogo” dove noi pensiamo si trovi Dio. In realtà con cielo vogliamo indicare la dimensione della divinità non un sito materiale nello spazio

I Magi scrutano il cielo per leggere i segni e dai segni giungono ad un evento straordinario che, questi segni volevano significare, indicare.

L’uomo di ogni tempo ha sempre cercato di interpretare i segni che lo circondano per prevedere avvenimenti favorevoli per avvantaggiarsene, ed evitare quelli sfavorevoli…ancora oggi molti interrogano le stelle, gli oroscopi, gli astri, con la speranza di andare incontro al destino favorevole e scansare quello negativo.

Quello dei Magi, non era oroscopo, ma lettura di segni prodigiosi, che nella memoria collettiva erano collegati ad avvenimenti straordinari, soprattutto quelli che avrebbero cambiato le sorti della storia…come, ed esempio la nascita di un re messia, che ha, in ogni caso, segnato la storia, ha fatto da sparti acqua tra il prima e il dopo, basta pensare alla computazione degli anni in cui si trova a vivere la nostra società,

Cosa ci puo insegnare la Scrittura di oggi? L’uomo capisce la storia, il mondo che lo circonda, se stesso se rimane con lo sguardo verso il cielo, verso Dio, se non perde il contatto co la trascndenza, con il mondo spirituale.

Anche oggi una stella cometa suscita interesse, curiosità, qualche volta anche preoccupazione, figuratevi lo stupore di quel tempo in cui c’erano meno mezzi per conoscere la natura di una stella cometa; sarà sembrato certamente un segno straordinario, forse irripetibile, forse non lo avevano mai visto prima neppure quegli studiosi, i Magi…e studiando le culture anche degli altri popoli hanno saputo che il popolo ebraico aspettava da secoli la venuta di un Messia, qualche volta intravisto nel re di turno (Davide-Salomone, ecc.), che avrebbe cambiato le sorti di quel popolo.

Scoperte le profezie sul Messia e messe in relazione al segno prodigioso si mettono in cammino…

L’uomo di ogni tempo è homo viator, uomo in cammino, in ricerca, alla ricerca di un incontro che dia senso ai segni dei tempi, alle storie e agli avvenimenti che lo circondano.

I Magi sono studiosi, ma non presuntuosi, nel loro cammino si lasciano guidare da quel segno prodigioso, dalla cometa, da quella luce che viene dall’alto… ogni uomo non può vivere senza seguire la luce che viene dall’alto, rischia di perdersi dietro le tante luci abbaglianti del mondo: i soldi, il potere, il divertimento sfrenato, i paradisi artificiali delle droghe e dell’alcool…l’uomo ha bisogno di una guida luminosa che non possiede autonomamente, ma solo in relazione al cielo, a Dio.

Il grande segno della cometa non elimina la ricerca umana; i magi si informano, chiedono, si rivolgono alla persona più autorevole, il re Erode; scienza e fede non si escludono, ma entrambe sono necessarie per conoscere la verità delle cose, del mondo, ecc. L’uomo di fede non è un fatalista, non lascia fare tutto a Dio, ma collabora con la luce di Dio, usa l’intelligenza, le conoscenze umane, fa domande… il cammino verso l’incontro con Gesù non è sempre piano, ci sono delle difficoltà, è soggetto agli ostacoli delle forze avverse, che temono la luce, temono la verità… Tanti sono anche oggi gli “erode” che vogliono spegnere la luce nel cuore digli uomini; “erode” oggi è l’ateismo pratico, il materialismo, l’edonismo, l’individualismo, il narcisismo, “erodi” pronti a sacrificare anche innocenti, pur di non far arrivare gli uomini alla luce di Dio.

I Magi si sono fidati e affidati a quella manifestazione dall’alto (= epifania)… l’uomo di ogni tempo scopre spesso a sue spese che non può cavarsela sempre da solo soprattutto di fronte ai grandi interrogativi della vita.

Per i magi, l’incontro con Dio ha segnato il cambiamento della vita, significato dall’ultima frase del Vangelo di oggi: per una altra strada fecero ritorno al loro paese.

Incontrare Dio nella propria vita, cambia la vita, non si può camminare più sulle strade di prima, ma tutto ciò è motivo di grande gioia, che viene dall’essere stati illuminati dalla luce che viene dall’alto, dall’epifania, Dio che si rende manifesto agli uomini!

La befana? Non fa parte dela storia della salvezza raccontata nella Bibbia. È un’altra storia, una storia fantastica, umana divertente, aggiungerei commerciale….ma non certamente religiosa, con nessuna relazione con la solennità di oggi, la quale indica l’annuncio a tutti i popoli della nascita del Messia, Gesù… attraverso una manifestazione, un segno dall’alto, da Dio.

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